Additivi per calcestruzzo: tipologie, funzioni e normativa
Cosa sono gli additivi per calcestruzzo
Gli additivi per calcestruzzo sono sostanze chimiche aggiunte durante la preparazione dell’impasto, con lo scopo di modificare le sue proprietà nello stato fresco e/o indurito. Possono migliorare lavorabilità, resistenza, tempi di presa, impermeabilità, durabilità, contenuto d’aria, ritenzione idrica e altro.
È fondamentale che tali additivi non favoriscano la corrosione delle armature né alterino negativamente le prestazioni del cemento o del conglomerato.
Classificazione e tipologie di additivi per calcestruzzo
Additivi fluidificanti e superfluidificanti
Modificano la tensione superficiale dell'acqua favorendo la dispersione del cemento. I fluidificanti riducono l'acqua almeno del 5%, i superfluidificanti almeno del 12%, secondo la norma EN 934-2.
Consentono impasti più compatti, riducendo il rapporto a/c, migliorando durabilità e resistenza. Utili in getti complessi, strutture prefabbricate e calcestruzzi ad alte prestazioni.
Additivi ritardanti e acceleranti
Modificano i tempi di presa e/o indurimento del calcestruzzo. I ritardanti rallentano l'inizio presa (utili in climi caldi o getti di grande volume), mentre gli acceleranti velocizzano presa o indurimento, ideali in condizioni fredde o per lavorazioni rapide.
Particolari acceleranti sono specifici per calcestruzzo proiettato (spritz beton).
Additivi impermeabilizzanti
Riducono la porosità e la permeabilità del calcestruzzo. Esistono formulazioni tradizionali e cristallizzanti. Questi ultimi reagiscono con i prodotti d’idratazione formando cristalli insolubili che sigillano i pori (effetto self-healing).
Indicati in strutture interrate, vasche, piscine, serbatoi, dighe e opere esposte ad agenti chimici o ambienti aggressivi.
Additivi aeranti
Incorporano microbolle d’aria (20–300 micron) che migliorano la resistenza a cicli di gelo-disgelo e, in certi casi, la lavorabilità. Utili anche per confezionare calcestruzzi leggeri (es. con perlite o argilla espansa).
Additivi viscosizzanti e ritentori d’acqua
Contrastano bleeding, segregazione e dilavamento. Essenziali nei calcestruzzi autocompattanti (SCC) con pochi fini. Migliorano anche la stabilità in getti con casseri chiusi o immersioni in acqua.
Additivi antiritiro (SRA)
Riducono il ritiro plastico, igrometrico e autogeno, agendo sulla tensione dell’acqua nei micropori. Utili in impasti a basso rapporto a/c (<0,40), possono però influire su altre caratteristiche come resistenza e modulo elastico.
Additivi espansivi
Provocano espansioni controllate nel calcestruzzo, per contrastare il ritiro o garantire perfetta adesione in ancoraggi sotto piastra e calcestruzzi post-tesi.
Inibitori di corrosione
Proteggono i ferri d’armatura da ambienti aggressivi o contenenti cloruri. I più diffusi sono a base di nitriti, ma si stanno diffondendo anche soluzioni organiche su base amminica, meno impattanti sulle proprietà del calcestruzzo fresco.
Additivi antigelo
Permettono la maturazione del calcestruzzo anche in climi molto freddi. Funzionano abbassando il punto di congelamento e accelerando l’idratazione. È importante scegliere formulazioni prive di cloruri per non compromettere le armature.
Normativa di riferimento: EN 934 e Marcatura CE
Molti additivi per calcestruzzo sono regolati dalla norma EN 934, che definisce requisiti e criteri di marcatura CE per diversi tipi di additivi, tra cui:
- Riduttori d’acqua (fluidificanti e superfluidificanti)
- Acceleranti e ritardanti di presa/indurimento
- Aeranti
- Ritentori d’acqua
- Impermeabilizzanti
- Additivi per calcestruzzo proiettato
La marcatura CE secondo il sistema 2+ richiede dichiarazione del produttore e certificazione del processo di controllo in fabbrica (Factory Production Control) da parte di un ente notificato.
Per additivi non normati, è necessaria la valutazione tecnica in base all’applicazione specifica.
Conclusioni
La scelta degli additivi per calcestruzzo va fatta in funzione delle prestazioni richieste, delle condizioni ambientali e delle normative vigenti. Un uso corretto consente di ottenere calcestruzzi più durevoli, prestazionali e sostenibili.